L'incidenza delle biomasse sull'ambiente

DA STUDIO ENEA L'ALLARME SULLE BIOMASSE LEGNOSE

L’utilizzo delle biomasse per il riscaldamento residenziale non porta i benefici sperati e anzi, a causa delle emissioni di particolato (PM 2.5), incrementa l’inquinamento atmosferico e provoca danni alla salute.  Per questo motivo, le politiche di sostegno alle biomasse per uso residenziale vanno condizionate all’uso delle più efficienti tecnologie disponibili, gli standard emissivi delle tecnologie incentivabili devono diventare più rigorosi e le politiche di incentivi vanno rimodulate tenendo conto degli impatti negativi sulla salute provocati dalle emissioni di inquinanti atmosferici come il particolato. E’ quanto emerge dallo studio Enea “Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale”, presentato l'11 novembre in un evento promosso a Roma da Assogasliquidi e Anigas. Gli aspetti sanitari sono stati evidenziati dallo Studio del Centro Controllo Malattie del Ministero della Salute, VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute). Lo Studio ENEA parte da recenti analisi sulla qualità dell’aria che, in alcune zone del Paese, evidenziano una presenza di inquinanti atmosferici e composti tossici elevata, nonostante l’adozione di norme europee sulle emissioni di impianti industriali e autoveicoli. Inoltre, a differenza degli altri prodotti petroliferi, del gas naturale e dell’energia elettrica - soggetti ad accise o imposte di fabbricazione e all’aliquota Iva al 22% - le biomasse godono di una fiscalità agevolata. Tale trattamento preferenziale accordato alle biomasse dovrebbe quindi esser riequilibrato, per tener conto degli impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. I dati presentati anche dalle ARPA regionali intervenute all'evento e da INSERM (Institut National de la santè et de la recerche medicale) confermano gli impatti ambientali e sanitari derivanti dall'impiego delle biomasse nel settore del riscaldamento.

 

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